Parchi fotovoltaici: facciamo il punto

L'incremento degli impianti fotovoltaici sta crescendo esponenzialmente in tutto il mondo; sempre più persone infatti decidono di passare all'energia solare per salvaguardare l'ambiente e ridurre i costi in bolletta. Esistono vari tipi di impianti fotovoltaici: dai più classici residenziali sui tetti, industriali o installati a terra, fino ai grandi impianti fotovoltaici messi uno di fianco all'altro. Quest'ultima tipologia si riferisce ai cosiddetti parchi fotovoltaici, strutture che combinano tanti pannelli solari per fornire energia pulita al nostro ambiente. Esistono diverse tipologie di parchi solari, luoghi dove grandi concentrazioni di pannelli fotovoltaici sono in grado di generare grandi quantità di energia.

Parchi con pannelli fissi di prima generazione

I parchi fotovoltaici con pannelli solari fissi in silicio cristallino possono essere considerati parchi solari di "prima generazione". Le tecnologie utilizzate sono celle e pannelli solari monocristallini e policristallini (la stessa tipologia utilizzata per il fotovoltaico residenziale). I moduli sono molto costosi perché sono costituiti da strati di silicio spessi almeno 180 micron e il loro acquisto è spesso guidato da incentivi governativi. A differenza di altre tipologie, i parchi solari con pannelli fissi in silicio cristallino non utilizzano altre tecnologie come gli inseguitori. I pannelli fotovoltaici monocristallini e/o policristallini vengono semplicemente disposti a terra in una configurazione a più file, sfruttando appieno la geometria del terreno e dello spazio. Attualmente esistono centinaia di parchi solari da 1 MW (megawatt) o più grandi che utilizzano pannelli fotovoltaici di prima generazione. In Italia questa tipologia è ovviamente la più diffusa.

Parchi fotovoltaici con inseguitori solari e film sottile

Questi parchi solari con inseguitori solari e membrane sono considerati di "seconda generazione". Per un ulteriore vantaggio economico rispetto agli impianti di prima generazione, utilizzano il fotovoltaico a film sottile, ovvero pannelli solari (probabilmente in silicio cristallino) accoppiati a sistemi di ray-tracing solare. Oggi sono centinaia i parchi fotovoltaici di taglia pari o superiore a 1 MW che utilizzano questa tecnologia a film sottile (o con inseguitori), anche in Italia, dove sono meno diffusi.

Parchi con pannelli a concentrazione

Infine il parco fotovoltaico di "terza generazione": un parco fotovoltaico con pannelli solari a concentrazione. La relativa tecnologia concentra la luce solare su piccole superfici fotovoltaiche, convertendola direttamente in energia elettrica. Sebbene esistano vari tipi di parchi fotovoltaici a concentrazione, ogni modulo solare inevitabilmente si installa su un preciso inseguitore solare, poiché il sole deve essere centrato all’interno dell’ottica del pannello. Ad oggi, la maggior concentrazione di parchi fotovoltaici di questo tipo è localizzata in Spagna, Grecia (dove, tra l’altro, è in fase di costruzione un impianto da 10 MW), Cina e Stati Uniti.

Parchi fotovoltaici “eco-friendly”

Oltre agli impianti fotovoltaici residenziali, negli ultimi anni sono stati realizzati sempre più parchi solari (o parchi solari) in grado di alimentare decine di migliaia di abitazioni. Mentre la tecnologia potrebbe aiutare a risolvere il problema dell'aumento della produzione di elettricità attraverso le fonti di energia rinnovabile, ci sarà anche un bisogno crescente di parte del terreno disponibile per l'installazione, il tutto a scapito dei terreni che oggi ospitano animali e vegetazione. Questo fenomeno è noto come cambiamento nell'uso del suolo (appunto, Land-use-change), la conversione del suolo da usi naturali a usi artificiali, ed è una delle cause del riscaldamento globale.