Impianti rinnovabili in Italia, nel 2022 installati +3.2 GW

Difficoltà energetiche e ritardi di filiera a parte, il 2022 è un buon anno per gli impianti italiani di energia rinnovabile. Da gennaio a dicembre, l'Italia ha installato più di 3,2 GW di nuova capacità di energia verde, un divario significativo rispetto alle prestazioni del 2021. Questo dato è estrapolabile dal sistema GAUDÌ, l'unica piattaforma gestita da Terna per la raccolta delle anagrafiche di tutte le centrali. Il gestore della rete di trasmissione ha recentemente pubblicato una tabella di conformità per fotovoltaico, eolico, idroelettrico e bioenergia, aggiornando i dati al 31 dicembre 2022. Il valore riportato conferma l'utilizzo dell'energia solare, che da sola traina la crescita dell'intero settore energetico. Degli oltre 3,2 GW installati, quasi 2,5 GW riguardano i soli impianti fotovoltaici. In particolare, in un anno, gli impianti solari hanno aggiunto 2.482 MW per un totale di 205.806 nuovi impianti. Le aggiunte portano la capacità totale cumulata del fv a quota 25.048 MW e le installazioni totali a 1.221.045. Il contributo dell'energia eolica è chiaramente più limitato. Nel 2022, l'industria ha connesso 740 MW di nuova capacità attraverso 234 nuove installazioni, portando il totale cumulativo corrispondente a 11.848 MW e 5.985 installazioni. Nonostante le condizioni meteorologiche avverse, anche l'energia idroelettrica ha avuto un ruolo, aggiungendo 31 megawatt alla rete di 143 nuovi impianti. L'industria ha attualmente una capacità installata totale di 21.816 MW distribuiti su 4.783 progetti. Al contrario, il nuovo contributo della bioenergia appare trascurabile. La crescita degli impianti rinnovabili in Italia nel 2022 è accompagnata da un gran numero di mandati di energia rinnovabile (oltre 7 GW), ma ci sono ancora diversi vincoli che ostacolano lo sviluppo del settore.  In attesa di conoscere le semplificazioni che il Governo proporrà per il prossimo decreto PNRR, l’Osservatorio MASE mostra come attualmente vi siano circa 800 progetti che aspettano di essere esaminati dalla Commissione PNRR-PNEC e come una buna parte di essi risulti ferma al primo passaggio della verifica amministrativa, frenata dalla Valutazione preventiva di Interesse Archeologico (VPIA).