Fotovoltaico 5.0, credito d’imposta per il fotovoltaico nel piano Transizione

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DATA
01 LUGLIO 2024
TEMPO DI LETTURA
3 min

La misura supporta il passaggio dei processi produttivi a un modello energetico efficiente, sostenibile e basato su energie rinnovabili, con l'obiettivo di ottenere un risparmio energetico di 0,4 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio nel periodo 2024-2026.

Quali aziende possono ottenere il credito d'imposta Transizione 5.0

Destinatarie delle agevolazioni del nuovo piano Transizione 5.0 sono tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato, compreso le stabili organizzazioni di soggetti non residenti, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione e dal regime fiscale di determinazione del reddito.

Tra i soggetti esclusi, oltre ai professionisti, troviamo le imprese che versano in liquidazione volontaria, fallimento, liquidazione coatta amministrativa e concordato preventivo senza continuità aziendale. A queste si aggiungono quelle destinatarie di sanzioni interdittive previste dal D.Lgs 231/2001.

Tutti le imprese ammesse devono essere in regola con gli adempimenti in tema di sicurezza sui luoghi di lavoro. Requisito che deve essere rispettato costantemente e non solo al momento di effettuazione dell’investimento. 

Le aliquote del credito d'imposta

Nove differenti aliquote agevolative, determinate dalla classe di efficienza raggiunta con l’investimento e dall’ammontare dello stesso, fino ad un massimo del 45% (che arriva al 63% per determinati investimenti sui moduli fotovoltaici). 

L’obiettivo primario del piano Transizione 5.0 è rappresentato dalla volontà di supportare le imprese per gli investimenti nel campo dell’innovazione, della transizione digitale ed ecologica e sostenerne la competitività.

Il principio di base è molto semplice. 

Chi si efficienterà maggiormente, cioè chi ridurrà maggiormente le proprie emissioni, sarà destinatario di un credito d’imposta maggiore.

La percentuale massima di beneficio è pari al:

  • 45% per investimenti fino ad 2,5 milioni di euro
  • 25% per investimenti da 2,5 a 10 milioni di euro;
  • 15% per investimenti da 10 a 50 milioni di euro.

Per ottenere il beneficio massimo l’azienda dovrà ridurre i propri consumi:

  • di almeno il 10% con riferimento all’intera struttura produttiva;
  • di almeno il 15% con riferimento al processo produttivo interessato all’investimento.

Quali sono gli investimenti agevolabili

Le spese ammissibili all’agevolazione dovranno essere sostenute tra il 1° gennaio 2024 e il 31 dicembre 2025. Quindi, tutte le aziende che hanno già effettuato investimenti da inizio 2024 ad oggi, se in possesso dei requisiti previsti dalla norma, possono stare tranquille: potranno richiedere il credito d’imposta del Piano Transizione 5.0.

Gli investimenti oggetto di credito d’imposta saranno quelli aventi i requisiti del piano nazionale Industria 4.0, cioè quelli che soddisfano gli ormai noi 5+2 requisiti obbligatori.

Ma tali requisiti non saranno sufficienti per ottenere il beneficio. Infatti, gli investimenti devono obbligatoriamente (pena l’esclusione), garantire un risparmio energetico minimo del 3% se rapportato all’intera struttura produttiva o del 5% se rapportato ad un  determinato processo produttivo interessato dall’investimento. 

In questa fascia minima (come da tabella sopra riportata), si otterrà un credito d’imposta pari al:

  • 35% per investimenti fino ad € 2.500.000,00;
  • 15% per investimenti compresi tra € 2.500.000,00 ed € 10.000.000,00;
  • 5% per investimenti compresi tra € 10.000.000,00 ed € 50.000.000,00.

L’investimento massimo ammissibile è pari ad € 50.000.000,00.

Il decreto ha esteso anche l’applicabilità del credito d’imposta a due categorie di software, necessari al monitoraggio dei consumi aziendali. 

La maggiorazione del credito d'imposta 5.0 per i pannelli fotovoltaici

Un’importante novità è quella della maggiorazione del credito d’imposta (che può raggiungere il 63% del costo) per l’acquisto di pannelli fotovoltaici finalizzati all’autoproduzione e all’autoconsumo di energia rinnovabile. Sono escluse le biomasse.

Inizialmente per ottenere il credito d’imposta era stato previsto che l’investimento iniziale fosse maggiore di € 40.000,00. Tale limite minimo di investimento, inserito nella bozza del decreto, non è stato confermato nel D.L. 19 del 2 marzo 2024.

Gli unici moduli ammissibili, sono quelli previsti dall’articolo 12 del D.L. 181/2023:

  1. moduli fotovoltaici prodotti negli Stati membri dell’Unione Europea con un’efficienza a livello di modulo almeno pari al 21,5%;
  2. moduli fotovoltaici con celle, prodotti negli Stati membri dell’Unione Europea con un’efficienza a livello di cella almeno pari al 23,5%;
  3. moduli prodotti negli Stati membri dell’Unione Europea composti da celle bifacciali ad eterogiunzione di silicio o tandem con un’efficienza di cella almeno pari al 24%.

Nello specifico, se verranno inseriti moduli di cui al punto 1) il credito d’imposta sarà pari a quello riepilogato nella tabella sopra riportata in funzione delle fasce di investimento e del grado di efficientamento raggiunto. 

Nel caso in cui vengano inseriti moduli di cui al punto 2) o al punto 3), ci sarà una maggiorazione del costo rispettivamente pari al 120% o al 140%.

Ciò si tradurrà in un maggior credito d’imposta che, per queste categorie di spesa, sarà pari al 54% o 63%. 

L'utilizzo del credito di imposta 5.0

Il credito d’imposta 5.0 non concorre alla base imponibile e si potrà utilizzare in compensazione con debiti fiscali e contributivi a decorrere dal quinto giorno dalla trasmissione della documentazione da parte del Gse all’Agenzia delle Entrate. Per cui la misura non sarà più totalmente automatica come avveniva in passato.  

Sul fronte dei tempi di utilizzo, il credito maturato, si potrà compensare in un’unica soluzione entro il 31 dicembre 2025. L’eventuale quota residua che non sarà stata compensata entro tale data, si potrà utilizzare in 5 rate annuali di pari importo a partire dall’anno 2026, fermo restando che la prima compensazione dovrà avvenire entro il 31 dicembre 2025. 

Un aspetto da rimarcare è che il credito d’imposta 5.0 non sarà cedibile. I controlli sui crediti d’imposta compensati saranno effettuati dal Gse.

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